La Pressione Arteriosa dipende dalla forza con cui il cuore pompa il sangue nelle arterie. Corrisponde, quindi, alla pressione esercitata nelle arterie durante le sue due fasi di lavoro: contrazione del ventricolo sinistro del cuore (pressione sistolica o “massima”) e suo rilassamento (pressione diastolica o “minima”). Ecco perché la Pressione Arteriosa si misura attraverso due valori: la massima (sistolica) e la minima (diastolica). I valori normali della Pressione Arteriosa per l’età adulta sono 115-140 mmHg come massima (pressione sistolica) e 75-90 mmHg come minima (pressione diastolica).
Si parla di Ipotensione si intendono quando i valori della Pressione Arteriosa sono inferiori a quelli considerati normali: pressione massima (sistolica) a riposo uguale a 100 mmHg e/o pressione minima (diastolica) inferiore a 60 mmHg.
Ma cosa succede in caso di pressione troppo bassa? Il sangue non riesce a circolare in modo corretto e i tessuti periferici e gli organi non ricevono abbastanza ossigeno e tendono ad andare in sofferenza. I sintomi tipici della pressione bassa come vertigini, svenimento, vista sfuocata sono legati alla scarsa ossigenazione delle cellule del cervello.
Perché si soffre di pressione bassa
Il valore della Pressione Arteriosa varia continuamente: alcune condizioni come la posizione del corpo, il ritmo del respiro, lo stress, la condizione fisica generale, i farmaci, il tipo di alimentazione e l’orario della giornata possono influire sul valore della pressione del sangue. La pressione, infatti, di solito è più bassa di notte e si rialza bruscamente al risveglio.
L’Ipotensione può essere distinta in base alle cause che la provocano in:
- Ipotensione ortostatica, ovvero l’improvviso calo pressorio che si manifesta a seguito del passaggio dalla posizione seduta o sdraiata a quella in piedi che può presentarsi per varie ragioni, tra queste la disidratazione, un prolungato periodo di tempo trascorso a letto o seduti con le gambe incrociate o in posizione accovacciata, la gravidanza, il diabete, problemi cardiaci, caldo eccessivo, presenza di estese vene varicose e alcuni disturbi neurologici; questa si verifica soprattutto in adulti di età superiore a 65 anni;
- Ipotensione postprandiale, ovvero l’improvviso calo pressorio dopo aver mangiato, comune negli anziani, in particolare in quei soggetti che soffrono di Ipertensione o di disturbi del sistema nervoso autonomo come il morbo di Parkinson;
- Ipotensione neurologica mediata, che si verifica in bambini e giovani dopo un lungo periodo di tempo in piedi.
Altre cause di Ipotensione possono essere di natura psicologica o neurologica. Un evento improvviso e stressante, uno spavento, una notizia nefasta inattesa o un’elevata sensibilità nei confronti di particolari oggetti (come aghi, sangue, lame ecc.) o situazioni (esecuzione di interventi odontoiatrici o medicazioni, vicinanza o contatto con animali ritenuti raccapriccianti ecc.) possono innescare la cosiddetta “reazione vagale”, ossia un’attivazione del nervo vago che, tra le sue molte funzioni, ha anche quella di modulare la frequenza cardiaca.
Ci sono anche alcune condizioni particolari che possono essere a loro volta causa di Ipotensione:
- gravidanza, poiché il sistema cardiovascolare subisce rapidamente modifiche dimensionali
- disturbi cardiaci, come ad esempio il battito cardiaco lento (bradicardia), problemi alle valvole cardiache, infarto?e arresto cardiaco
- problemi endocrini, come ad esempio disturbi alla tiroide e malattie delle paratiroidi, insufficienza surrenalica (morbo di Addison), basso livello di zuccheri nel sangue (ipoglicemia) e, in alcuni casi, il diabete
- disidratazione, ovvero quando l’organismo perde più liquidi di quelli che assume: febbre, vomito, diarrea acuta, uso eccessivo di diuretici ed eccesso di attività fisica possono esserne la causa
- perdita di sangue, come può succedere a seguito di una grave ferita o di un’emorragia interna
- grave infezione (setticemia)
- grave reazione allergica (anafilassi), in corso della quale l’ipotensione può essere accompagnata da problemi respiratori, orticaria, prurito, gonfiore alla gola
- carenza di vitamina B-12
Cosa fare se hai la pressione bassa
In caso di pressione bassa è importante prevenire e cercare di evitare comportamenti e situazioni che possono scatenarla. Per questo è importante:
- evitare di alzarsi rapidamente dalla posizione seduta o dalla posizione sdraiata, per esempio dal letto, dal divano ed evitare di chinarsi o cambiare la posizione del corpo repentinamente;
- utilizzare due cuscini o dei libri pesanti sopra il cuscino quando si dorme o ci si riposa per avere la testa più in alto di almeno 15 cm;
- fare pasti leggeri e frequenti e sdraiarsi o sedersi per un po’ di tempo dopo la fine del pasto;
- bere molta acqua;
- evitare stare seduti o in piedi per lungo tempo;
- evitare di bere bevande contenenti caffeina o di fumare, specialmente la sera e prima di andare a dormire;
- evitare di bere troppi alcolici, in quanto hanno un effetto vasodilatatore;
- evitare fare attività fisiche molto stancanti: attraverso il sudore si perde il potassio, un minerale fondamentale per il benessere dell’organismo. A questo proposito si consiglia l’assunzione di integratori a base di potassio, magnesio e sali minerali;
- evitare di rimanere troppo a lungo in un ambiente caldo, soprattutto se il calore è accompagnato anche da un elevato tasso di umidità, come nel caso di una giornata estiva molto afosa, una serra, fare un bagno o una doccia bollenti un po’ troppo prolungati, un vagone della metropolitana nell’ora di punta.
Anche l’alimentazione ha un ruolo fondamentale per il controllo della pressione bassa.
Sono consigliati gli alimenti ricchi di acqua e sali minerali, come la frutta e la verdura a foglia verde, tra cui zucchine, lattuga e spinaci. Vanno bene arance, limoni, fragole, kiwi e ciliegie e sono molto consigliati anche la frutta secca e i bastoncini di liquirizia al naturale, da mangiare come spuntino a metà mattina e/o pomeriggio. Sempre a livello di alimenti facciamo presente che alleati della salute in caso di abbassamento della pressione sono il ferro, l’acido folico e le vitamine B12 e C, che contribuiscono a rafforzare le difese immunitarie e a donare maggiore energia all’organismo.
In caso di calo glicemico molto spesso viene consigliata una bustina di zucchero, caramelle molto dolci o un bicchiere di coca cola quando si ha la percezione di perdere i sensi, ma non sempre funziona.
Benché possa sembrare strano, visto che generalmente tra i consigli per chi ha la pressione bassa c’è quello di mangiare per farla alzare, anche il cibo può essere responsabile dell’abbassamento della pressione. Un pasto abbondante, infatti, specie se ricco di carboidrati, può concludersi con episodi di ipotensione. In questo caso, l’origine del calo pressorio anomalo è legata alla massiccia secrezione di insulina, promossa dallo zucchero ingerito e al richiamo di grandi quantità di sangue a livello dell’apparato gastroenterico a supporto della digestione, che viene così sottratto alla circolazione generale. Bisognerebbe stare attenti a evitare i cosiddetti “picchi glicemici”, che spesso sono seguiti da un brusco calo della pressione (eventualmente approfondire).
Conclusioni
Se è vero che la pressione bassa non è pericolosa per la salute come può essere la pressione alta, l’Ipotensione non va comunque sottovalutata, perché come abbiamo visto, può dare alcuni disturbi molto fastidiosi: basta una variazione di soli 20 mmHg per causare vertigini e svenimento, perché il cervello non riceve un adeguato apporto di sangue.
Se si hanno spesso sintomi come vertigini, capogiri, sensazione di svenimento, vista sfuocata, confusione mentale, nausea e problemi di concentrazione, è importante verificare se si soffre di pressione bassa, monitorandola con misuratori di pressione affidabili e certificati e rivolgersi al proprio medico per capire se c’è una causa specifica che si può trattare.