La fibrillazione atriale è un’aritmia cardiaca che colpisce 10 persone su 100 dopo gli 80 anni e può manifestarsi provocando mancanza di respiro, stanchezza profonda, senso di vertigine e fastidio al petto. Spesso però non presenta sintomi evidenti.
La grande maggioranza di chi ne soffre non sa riconoscerla in tempo. Se individuata precocemente è possibile curarla, , evitando possibili gravi conseguenze come l’ictus cerebrale.
Il “polso arterioso” è il termine usato per descrivere la frequenza, il ritmo e la forza del battito cardiaco rilevabile in zone centrali o periferiche del corpo umano.
I metodi più utilizzati per la rilevazione del polso sono due:
- Palpatorio: viene utilizzato per rilevare i polsi periferici, palpando con tre dita (indice, medio e anulare) e esercitando una moderata pressione sulla sede di rilevazione dove la pulsazione risulta più forte.
- Auscultatorio: rappresenta la modalità per la rilevazione del polso apicale e si avvale dell’utilizzo del fonendoscopio. Il polso apicale viene auscultato ponendo il diaframma del fonendoscopio sopra l’apice del cuore ed esercitando una lieve pressione.
Tramite la pulsazione è possibile monitorare l’attività del cuore (battito), il numero di battiti del cuore al minuto (frequenza cardiaca) e la regolarità o irregolarità del battito cardiaco (ritmo cardiaco). Il ritmo della pulsazione normalmente varia da 60 a 100 battiti al minuto e viene influenzato in maniera fisiologica dalle attività che stiamo svolgendo e da eventuali stati emotivi, febbrili ecc.
Monitoraggio tramite il tuo polso
Di seguito i passaggi per effettuare il corretto monitoraggio della pressione arteriosa sul proprio polso:
- Porre la mano su un piano con il palmo rivolto verso l’alto e stendere il braccio mantenendo il gomito leggermente piegato.
- Con l’altra mano, porre le dita (indice, medio e anulare) sul polso, alla base del pollice.
- Tenere premuto costantemente le dita sul polso in modo da poter “sentire” il ritmo e di misurare la sua frequenza al minuto.
- Contare le pulsazioni per 30 secondi e moltiplicarle per 2 per ottenere la frequenza cardiaca in battiti per minuto. Se il ritmo cardiaco è irregolare, è necessario contare i battiti per 1 minuto intero e non moltiplicare.
È consigliato accertare la frequenza cardiaca tramite l’esame del polso durante la fase di riposo. È sufficiente effettuare il monitoraggio al risveglio o prima di andare a letto per notare la presenza di un’eventuale aritmia cardiaca.
È importante sottolineare che, se si dovesse riscontrare ripetutamente un ritmo del battito non regolare, va comunicato immediatamente al medico. Il monitoraggio infatti si effettua a scopo preventivo, per anticipare potenziali problemi futuri.