COS’È LA FIBRILLAZIONE ATRIALE
La Fibrillazione Atriale è un’aritmia cardiaca originata dagli atri del cuore. Nel normale ritmo cardiaco, l’impulso generato dal nodo senoatriale causa la contrazione del muscolo cardiaco e permette il pompaggio del sangue. Nella Fibrillazione Atriale gli impulsi elettrici che danno luogo alla contrazione degli atri si attivano in maniera totalmente caotica e frammentaria, dando origine a multipli fronti d’onda e a contrazioni disorganizzate e frammentarie.
La Fibrillazione Atriale è quindi un’irregolarità del battito del cuore che non permette a tutto il sangue, di essere pompato nelle camere inferiori del cuore (ventricoli), come accade nelle persone sane. La contrazione irregolare delle camere superiori del cuore (atri) determina un ristagno di sangue che può portare alla formazione di coaguli (grumi).
I coaguli possono immettersi nella circolazione sanguigna e arrivare al cervello causando un ICTUS ischemico. La Fibrillazione Atriale è responsabile del 20% dei casi di ICTUS ed è quindi la causa principale di questa complicanza vascolare.
NORMALE
FIBRILLAZIONE ATRIALE
I NUMERI DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE
La Fibrillazione Atriale è tra le anomalie del ritmo cardiaco più comuni nella popolazione adulta.
In Italia colpisce circa 800mila persone, con più di 120 000 nuovi casi ogni anno. I dati si riferiscono solo ai casi accertati ma quelli totali sono in realtà ben più numerosi perché molte persone che ne soffrono non presentano disturbi e ignorano di avere questo problema. Sopra gli 80 anni di età una persona su 10 soffre di Fibrillazione Atriale.
Le persone che soffrono di Fibrillazione Atriale hanno un rischio di ICTUS da 3 a 5 volte superiore rispetto ai pazienti che non ne soffrono. Mortalità e invalidità sono superiori nei casi di ICTUS associato a Fibrillazione Atriale rispetto a quelli senza.
In Italia oltre 1.000.000
di persone soffre di
FIBRILLAZIONE ATRIALE
I TIPI DI FIBRILLAZIONE ATRIALE
Esistono diversi tipi di Fibrillazione Atriale: può essere classificata come parossistica, persistente o permanente.
Fibrillazione Atriale parossistica
La Fibrillazione Atriale parossistica si manifesta improvvisamente nei soggetti affetti da malattie cardiache organiche, oppure in cuori apparentemente sani. Nel soggetto sano il ripristino del ritmo sinusale (cardioversione) avviene spontaneamente, nel 60% dei casi circa durante le prime ore o nei primi giorni dopo l’episodio acuto. Se non c’è cardioversione spontanea, si può tentare la cardioversione farmacologica somministrando farmaci antiaritmici.
Fibrillazione Atriale persistente
La Fibrillazione Atriale parossistica diventa Fibrillazione Atriale persistente quando la sua durata supera i 7 giorni oppure quando ha una durata inferiore perché interrotta da interventi farmacologici o elettrici.
Fibrillazione Atriale permanente
La Fibrillazione Atriale permanente è definita cronica quando persiste e quando i tentativi di cardioversione non sono stati effettuati o sono stati inefficaci. La Fibrillazione Atriale permanente tende a manifestarsi in un paziente già portatore di malattia cardiaca. In casi particolarmente gravi, un paziente cardiopatico può andare incontro a scompenso cardiaco.
Classificazione della Fibirillazione Atriale
TERMINOLOGIA | ASPETTI CLINICI | COMPORTAMENTO NEL TEMPO |
Di nuova insorgenza (primo episodio diagnosticato, indipendentemente dalla sua durata | Sintomatica o asintomatica con epoca di esordio determinabile o ignota. | Ricorrente Non ricorrente |
Parossistica | Si risolve spontaneamente entro 7 giorni (solitamente entro 48 ore). Sintomatica o asintomatica. | Ricorrente Non ricorrente |
Persistente | Non si risolve spontaneamente entro 7 giorni. Necessita di cardioversione elettrica o farmacologica. Sintomatica o asintomatica. | Ricorrente Non ricorrente |
Permanente o FA "accettata" | FA che resiste a vari tentativi di cardioversione. FA cardiovertita ma recidivata e accettata. FA accettata senza tentativi di cardioversione. Sintomatica o asintomatica. | Stabilizzata "cronica" |