Il COVID-19 purtroppo ha sconvolto la vita di tutti e senza arrestare la sua carica virale ha colpito con maggiore forza e fervore le persone immunodepresse e con più o meno gravi patologie pregresse.
Tra le categorie di persone con patologie croniche che in assoluto sono più a rischio di sviluppare forme gravi di COVID-19, e che quindi devono essere particolarmente attente a proteggersi dal virus, ci sono cardiopatici, ipertesi e in generale le persone con preesistenti malattie cardiovascolari.
Secondo alcuni dati italiani raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il 75% dei primi 155 pazienti deceduti nella prima ondata a causa dell’infezione da Coronavirus soffriva di ipertensione, mentre il 70% era affetto da cardiopatia ischemica.
Si tratta di una conferma rispetto a quanto emerso anche in Cina da uno studio pubblicato dal Chinese Center for Disease Control and Prevention. Inoltre da questi dati viene presa in considerazione la letalità del virus: partendo da un valore medio sulla popolazione poco superiore al 2%, per le persone ipertese sale al 6% e raggiunge addirittura il 10% nei pazienti con scompenso cardiaco o altre malattie cardiovascolari o cerebrovascolari croniche.
Altri studi hanno riportato un’incidenza dell’ipertensione del 15-31% nei pazienti COVID-19 ospedalizzati, e che era associata ad un rischio di patologia severa maggiore di circa 2,5 volte.
LE COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI PRE E POST COVID-19
Come abbiamo già anticipato, tra le complicanze della malattia COVID-19 molte sono di tipo cardiovascolare. Non deve però sorprendere che una malattia che colpisce l’apparato respiratorio in modo così aggressivo possa causare danni a livello cardiovascolare, e quindi colpire più duramente i pazienti che già presentano patologie cardiovascolari croniche. La scarsa capacità dei polmoni, colpiti dal virus, di ossigenare il sangue ha infatti come diretta conseguenza un carico di lavoro superiore per il cuore, a cui viene chiesto di pomparne di più e più velocemente. Secondo una ricerca pubblicata sull’European Heart Journal, i pazienti ipertesi hanno un rischio di complicanze molto elevato rispetto ai soggetti contagiati che non soffrono di ipertensione ed inoltre che i pazienti con ipertensione arteriosa che non assumevano farmaci per controllare questa condizione presentavano un rischio ancora maggiore di morire per COVID-19.
I CONSIGLI CHE FORNISCE DELLA SIIA PER PREVENIRE IL COVID-19 NELLE PERSONE IPERTESE
Affinché le persone ipertese possano ridurre il rischio di contrarre il COVID-19, la SIIA, la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa ha stilato dei consigli molto utili a cui dare la massima attenzione:
1) Stare a casa, a meno che non ci siano motivi molto seri e reali (di salute, ad esempio) ricordando di assumere regolarmente la terapia antiipertensiva (e le altre terapie) prescritte dal proprio medico. Se si avvertono sintomi simil-influenzali è fondamentale chiamare il proprio medico di famiglia o fare riferimento ai numeri dell’emergenza COVID regionale: oltre a 118 e 1500, quelli reperibili sul sito http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?id=5364&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto.
2) Mantenere la distanza di sicurezza con gli altri di almeno due metri. Non stringere mani o abbracciare persone che non siano conviventi e lavarsi spesso le mani.
3) Fare la spesa in un mercato, se possibile all’aperto, mantenendo sempre la distanza di sicurezza.
3) Non andare, se non è indispensabile, dal medico ma telefonargli se occorre. Per misurarsi la pressione arteriosa: usare gli apparecchi per l’automisurazione domiciliare.
6) Se si è costretti ad uscire portare i guanti, cercando di mantenere la distanza di sicurezza con gli altri (due metri) e, appena possibile, lavarsi le mani. I guanti vanno disinfettati ogni giorno. Se sono usa e getta, vanno gettati al ritorno a casa nella differenziata, che va chiusa con accuratezza prima di essere gettata. Indossare sempre la mascherina tenendo presente che per proteggersi dalle persone infettate occorre la mascherina FFP2 o, se è disponibile, FFP3, la cui durata di azione e scritta sulla confezione.
7) Se si deve tossire o starnutire è importante farlo con un fazzoletto di carta davanti a bocca e naso e buttare poi il fazzoletto nel WC. Se non si ha un fazzoletto usare la mano ma lavarla immediatamente con cura con un apposito igienizzante o sapone.
8) Continuare una dieta sana, contenente verdura, frutta e pochissimo sale. Idratarsi molto (a meno di controindicazioni specifiche).