L’ICTUS emorragico è il risultato della rottura di un vaso sanguigno a livello del cervello. Si tratta dell’ICTUS meno frequente ma più pericoloso.
Le cause possono essere differenti:
- improvviso aumento della Pressione Arteriosa (in questo caso si verifica spesso un’emorragia cerebrale)
- rottura di un aneurisma, cioè di una porzione della parete di un’arteria malformata
- alterata coagulazione del sangue, per esempio dopo un trattamento con farmaci anticoagulanti.
L’aneurisma cerebrale è quindi una delle possibili cause di ICTUS emorragico.
Aunerisma celebrale
L’Aneurisma è una piccola area della parete di un’arteria cerebrale, danneggiata ed indebolita che si dilata formando una “sacca”. In seguito a sollecitazioni della Pressione Arteriosa, l’aneurisma può crescere e rompersi provocando una fuoriuscita di sangue e causando una Emorragia Subaracnoidea.
Gli aneurismi più piccoli di solito non danno sintomi. Ma se questi si ingrandiscono, possono causare cefalea; e se diventano molto grandi, possono comprimere il tessuto cerebrale o i nervi adiacenti, con disturbi della visione, formicoli o debolezza agli arti, problemi di memoria, disturbi della parola e crisi convulsive.
La rottura di un aneurisma è molto pericolosa perché causa un’emorragia cerebrale spesso fatale. Il sintomo più comune è un mal di testa forte e improvviso, come «una pugnalata alla testa», nausea, vomito, rigidità alla testa e anche perdita di coscienza. Non si conosce l’esatta causa del sanguinamento di un aneurisma né si può prevedere la sua rottura. Le seguenti condizioni aumentano il rischio di sanguinamento:
- Aumento della pressione arteriosa in seguito ad uno sforzo o ad una forte emozione
- Farmaci anticoagulanti oppure l’utilizzo di droghe
Si stima che una persona ogni 15 conviva con un aneurisma cerebrale senza saperlo, ma il rischio di rottura è molto basso se l’aneurisma ha un diametro sotto il centimetro.
Terapie e interventi
- Terapia medica: se ci si trova di fronte ad aneurismi piccoli, non rotti che non producono sintomi elevati possono essere controllati e trattati solo se tendono a crescere, causano sintomi clinici oppure si rompono. In questi casi è molto importante un abituale monitoraggio della Pressione Arteriosa e un controllo annuale della colesterolemia così come indagini strumentali periodiche per controllare eventuali variazioni di dimensione e forma.
- Intervento Neurochirurgico: il paziente è posto in anestesia generale e viene praticata una piccola apertura nel cranio; parte del tessuto cerebrale viene delicatamente spostato e l’aneurisma esposto chirurgicamente. Per un intervento senza complicazioni la degenza in ospedale è di circa sette giorni. Una ripresa completa si ha normalmente entro 4-6 settimane.
- Intervento Endovascolare: l’aneurisma può essere trattato dall’interno del vaso. Questa procedura inizia con un’angiografia, ovvero mediante un micro-catetere che viene introdotto attraverso le arterie all’interno dell’aneurisma. La degenza in ospedale dopo l’intervento senza complicanze è usualmente di circa 7 giorni.
Possibili complicanze del trattamento di un aneurisma
Fino a quando l’aneurisma non è stato completamente espulso dal circolo ematico, c’è sempre il rischio di nuovi sanguinamenti, causa di ulteriori danni cerebrali. Il trattamento dell’aneurisma presenta dei rischi di mortalità e di danni cerebrali, sovrapponibili per le due modalità di trattamento, i quali possono presentarsi come: debolezza o paralisi agli arti, difficoltà nel parlare o nel comprendere il linguaggio, perdita della vista, dell’olfatto, confusione, perdita della memoria e/o crisi convulsive.
La prevenzione rimane sempre l’arma fondamentale contro l’ICTUS. Un esempio? L’80% degli ICTUS si verifica nelle persone ipertese. Ecco perché controllare e abbassare la pressione sanguigna è la prima mossa da mettere in atto insieme ad uno stile di vita salutare, all’eliminazione del fumo e al controllo del peso.