Uno studio del gruppo di Tang, riportato sulla prestigiosa rivista Hypertension mette in luce un aspetto poco conosciuto, ovvero come la qualità del sonno incida sui valori della Pressione. In particolare, come riporta la SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa), la presenza di insonnia determina un aumento del rischio di Ipertensione. I risultati allo studio hanno dimostrato come la presenza di insonnia ha determinato un incremento del rischio di Ipertensione oltre il 300%.
L’argomento fino a qualche anno fa era poco conosciuto perché la medicina si basava sullo studio dell’impatto dei principali fattori di rischio cardiovascolari (Ipertensione, Fibrillazione Atriale…) nelle ore di veglia e non anche sulla durata e la qualità del sonno.
Oggi sappiamo che il momento di maggiore incidenza di ICTUS ricade proprio nelle prime ore della mattina nel momento di sonno-veglia (ovvero alle ultime ore del sonno prima del risveglio) e anche che lo scarso controllo dei valori della Pressione, della Fibrillazione Atriale e della glicemia si associa ad un aumentato rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari.
Sempre attraverso lo studio sopraindicato sono emersi dati davvero interessanti:
1- L’aumentato rischio di ICTUS e di complicanze cardio e cerebrovascolari è indipendente dalla presenza di fattori di rischio concomitanti, come età avanzata, sesso, indice di massa corporea elevato, indice apnea-ipopnea aumentato, diabete, fumo, uso di alcool o di caffeina. Gli autori nella rivista Hypertension riportano che “rispetto ai normali dormitori che si sono addormentati in fretta, le persone con insonnia che hanno avuto bisogno di più di 14 minuti per addormentarsi durante il giorno avevano tre volte di più le probabilità di avere valori di pressione sanguigna alta o la diagnosi medica di ipertensione”
2- La frequenza di Ipertensione è risultata maggiore nei soggetti con insonnia in modo direttamente proporzionale alla durata degli episodi di risveglio (“arousal”).
3- I livelli di Pressione Arteriosa sono risultati accresciuti nei soggetti con insonnia in modo direttamente proporzionale alla durata degli episodi di risveglio, sia per la pressione sistolica che per la pressione diastolica.
A tal proposito, da diversi anni le raccomandazioni delle linee guida europee per la diagnosi e la cura dell’Ipertensione sottolineano l’importanza di considerare la persona con Ipertensione Arteriosa nella sua complessità, intesa come profilo di rischio cardiovascolare. In questa complessità potrebbe trovar presto spazio anche l’inquadramento delle abitudini del sonno e l’analisi del ritmo sonno-veglia, al fine di personalizzare gli interventi terapeutici anche in base a queste caratteristiche personali e cliniche e garantire un efficace e persistente controllo dei valori pressori durante le intere 24 ore, sia durante le ore di veglia che durante le ore di “meritato riposo”.
La qualità del sonno può influire molto sull’aumento della Pressione Arteriosa. Dormire ad esempio sul lato destro è l’ideale per chi soffre di Pressione alta. In questa posizione, infatti, il cuore avrà più spazio sul lato sinistro della cavità toracica, portando a un lieve abbassamento della Pressione. Il fianco destro è una buona ‘medicina’ anche per il cervello e il sistema nervoso.
In generale si raccomanda uno screening continuo per la Pressione alta di tutti gli adulti di età superiore ai 18 anni, a prescindere dal sonno. Lo screening della Pressione Arteriosa così come quello della Fibrillazione Atriale riduce i danni e il rischio di ICTUS. Fare la diagnosi di Ipertensione basata solo su una lettura dal medico per alcune persone può portare a dati poco efficaci. Questo può accadere per le persone che si suggestionano particolarmente in uno studio medico e che possono pertanto avere la Pressione alta all’interno dello studio medico e normale al di fuori. Per questo motivo, viene consigliato che le misurazioni della Pressione siano ripetute fuori lo studio medico durante il corso della giornata prima di confermare che la Pressione alta sia sintomo di Ipertensione.