Il diabete è una malattia importante e, se non viene correttamente curata, presenta complicanze macro e microvascolari. Il diabete aumenta il rischio di aterosclerosi, favorisce l’ipertensione e l’ipercolesterolemia.
La glicemia si misura in milligrammi per decilitro (mg/dl) o in millimoli per litro (mmol/l). Si parla di diabete quando la glicemia misurata a digiuno almeno due volte a distanza di una settimana è uguale o superiore a 126 mg/dl.
Esistono due forme di diabete:
- il diabete di tipo I o insulino-dipendente, da cui sono affette circa il 10% delle persone diabetiche, colpisce i giovani. Le cause del diabete di tipo I sono essenzialmente genetiche.
- il diabete di tipo II o non insulino-dipendente, da cui sono affette circa il 90% delle persone diabetiche, è legato all’eccesso di peso. Il diabete di tipo II dipende dall’età, dalla familiarità e da abitudini non salutari, come uno stile di vita sedentario, un’alimentazione troppo ricca, l’obesità. L’iperglicemia che si realizza a seguito dell’alterato metabolismo del glucosio può essere asintomatica, soprattutto nel diabete tipo 2, con la conseguenza di produrre silenziosamente un danno anatomo-funzionale a carico dei vasi sanguigni. A sua volta, questo si traduce nel progressivo malfunzionamento degli organi colpiti (rene, occhio, cuore, sistema nervoso), non più adeguatamente vascolarizzati, con conseguente rischio di insufficienza renale, cecità, cardiopatie, neuropatie periferiche ed eventi cardio-cerebrovascolari acuti.
ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA
Il diabete è uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Ma le persone diabetiche possono ridurre il proprio rischio cardiovascolare, conseguentemente di ICTUS, che in casi gravi può essere fortemente disabilitante o anche fatale, modificando gli altri fattori di rischio:
– controllando il peso,
– svolgendo regolarmente attività fisica. L’esercizio fisico non solo favorisce la perdita di peso, ma contribuisce anche ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue,
– limitando il consumo di alcol,
– avendo un’alimentazione bilanciata, povera di zuccheri e grassi.
Molti dei cibi che mangiamo si trasformano in uno zucchero, il glucosio, che viene usato dall’organismo per produrre energia. Il pancreas produce un ormone, l’insulina, che facilita l’ingresso del glucosio nelle cellule. Le persone che hanno il diabete non producono abbastanza insulina o non sono in grado di usare l’insulina come dovrebbero; questo provoca un innalzamento del livello di zuccheri nel sangue, cioè un aumento della glicemia.
L’eccedenza di zuccheri nel sangue può indurire i vasi sanguigni grandi o piccoli (danni macrovascolari e microvascolari) rendendo più difficoltosa la circolazione e può provocare l’accumulo di placche solide sulle pareti dei vasi che staccandosi possono occludere vasi più piccoli aumentando così il rischio di ICTUS e infarti.
Un’individuazione precoce e tempestiva del diabete può, invece, permettere di intervenire sui pazienti quando sono ancora nella prima fase della malattia, dove il rischio di una grave conseguenza come l’ICTUS cresce lentamente e può essere ancora soggetto a prevenzione.
DIABETE, ICTUS E PREVENZIONE
In Italia l’ICTUS è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10-12% di tutti i decessi per anno, e rappresenta la principale causa di invalidità. L’incidenza dell’ICTUS aumenta in modo progressivo con l’età; per avere un’idea, il 75% degli ICTUS colpisce i soggetti di oltre 65 anni. L’ICTUS ischemico è la forma più frequente nell’80% dei casi. Nelle persone diabetiche il rischio di ICTUS ischemico è 3 volte più elevato rispetto ad un soggetto normale.
Il diabete costituisce un importante fattore di rischio ICTUS ischemico e di malattie cerebrovascolari. Tra le varietà di ICTUS ischemico quella lacunare sembra essere peculiare del paziente diabetico, essendo legata a una patologia delle piccole arterie penetranti dell’encefalo. L’Ipertensione Arteriosa costituisce il più importante fattore di rischio modificabile di ICTUS nel paziente diabetico ed è ampiamente dimostrato che la sua correzione farmacologica costituisce oggi la migliore possibilità di prevenzione primaria e secondaria dell’ICTUS.
La prevenzione primaria e secondaria dell’ICTUS si avvale poi di altre misure, quali la riduzione della colesterolemia mediante statine, la correzione dello squilibrio glicometabolico del diabete di tipo 2, preferibilmente mediante le modificazioni dello stile di vita e l’impiego di farmaci insulino-sensibilizzanti, l’impiego degli antiaggreganti piastrinici ma anche e non di minor importanza attraverso una corretta misurazione della Pressione Arteriosa con dispositivi scientificamente validati.