In Italia ogni giorno 660 persone, circa 240.000 ogni anno, vengono colpite da ICTUS al cervello, inoltre rappresenta la prima causa di invalidità, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte. Si crede che l’ICTUS colpisca prevalentemente gli anziani, ma solo in Italia esistono più di 30.000 persone giovani che ne sono state colpite. Nel mondo, ogni 6 secondi una persona viene colpita da ICTUS, indipendentemente dall’età o dal sesso.
Molte persone non sanno che i principali fattori di rischio ICTUS al cervello partono dal cuore e sono l’ipertensione e la Fibrillazione Atriale.
La Fibrillazione Atriale è un disturbo del battito cardiaco, un’aritmia cardiaca che determina un ristagno di sangue che può portare alla formazione di coaguli. Questi grumi possono entrare nel flusso della circolazione sanguigna e arrivare al cervello provocando un ICTUS ischemico.
La Fibrillazione Atriale è responsabile del 20% dei casi di ICTUS ed è quindi la causa principale di questa complicanza vascolare. Le persone che soffrono di Fibrillazione Atriale hanno un rischio di ICTUS da 3 a 5 volte superiore a quelle che non ne soffrono. In Italia colpisce circa 1 milione di persone con 120 mila nuovi casi all’anno accertati; si stima che i casi totali siano in realtà molto più numerosi in quanto molte persone che ne soffrono non hanno disturbi evidenti. In questo caso si parla di Fibrillazione Atriale asintomatica, situazione particolarmente pericolosa in quanto gli individui che ne soffrono non avvertono i sintomi classici come senso di battito cardiaco irregolare e/o veloce, difficoltà respiratorie sotto sforzo (dispnea) o facile affaticamento (astenia) e ciò equivale a non curarla aumentando notevolmente il rischio ICTUS.
In circa 1/3 dei casi la Fibrillazione Atriale rimane asintomatica e non è diagnosticata. Tuttavia è stato dimostrato che, uno stile di vita corretto insieme ad una rilevazione precoce della Fibrillazione Atriale sono i primi passi per la prevenzione all’ICTUS. Controllare la presenza o meno di una possibile Fibrillazione Atriale può portare a una diagnosi e a una terapia farmacologica idonea, riducendo significativamente la formazione di coaguli e di conseguenza il rischio ICTUS e delle sue drammatiche conseguenze.
Per fare prevenzione del rischio ICTUS è sufficiente dotarsi di un misuratore di pressione validato per la rilevazione della Fibrillazione Atriale. I nuovi algoritmi brevettati dall’azienda Microlife e testati in numerosi lavori scientifici internazionali hanno dimostrato di avere un’elevata sensibilità e specificità (>95%) per rilevare questa particolare aritmia cardiaca, rendendo di fatto lo screening della Fibrillazione Atriale una buona abitudine alla portata di tutti.
Così come è consigliato un monitoraggio regolare della pressione arteriosa, del colesterolo e della glicemia, anche la Fibrillazione Atriale può essere monitorata e individuata precocemente anche da casa.
La rilevazione abituale della Fibrillazione Atriale è consigliata dalla SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) e della SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa), soprattutto in quei soggetti particolarmente a rischio ICTUS come ipertesi, diabetici, cardiopatici, obesi, persone over 65 oppure con problemi di tiroide, insufficienze renali, ecc.
Generare il sospetto di Fibrillazione Atriale con lo screening è importante ma deve essere seguito dal controllo del medico che effettuerà gli accertamenti necessari per giungere alla diagnosi di Fibrillazione Atriale, così come accade per la pressione arteriosa.
Lo screening e la diagnosi precoce della Fibrillazione Atriale, seguiti da appropriati trattamenti, possono ridurre del 68% la possibilità di avere un ICTUS.
E’ fondamentale non avere timore di scoprire se si ha la Fibrillazione Atriale, perché questo è il primo passo verso la prevenzione dell’ICTUS! La Fibrillazione Atriale può quindi essere curata o tenuta sotto controllo.